Si può davvero parlare di sfida infinita tra Milan e Juventus, match iniziato sul campo sabato sera e continuato al di là del rettangolo verde in questi giorni di polemiche e provocazioni. Ora è arrivato il giudice sportivo a pronunciarsi sul big match, colpendo il difensore del Milan, Mexes, con la prova tv per il pugno rifilato a Borriello nella ripresa della partita. Saranno tre le giornate di squalifica per il francese, ma non finisce qui. Ad essere colpito da provvedimento è, infatti, anche Adriano Galliani, con un’ammonizione con diffida. Si salvano invece Muntari, protagonista di un prolungato corpo a corpo ai limiti, e oltre, il regolamento con Lichtsteiner e Pirlo, reo di aver “sgomitato” su Van Bommel nel cerchio di centrocampo. Queste, dunque, le decisioni di ieri del giudice sportivo. Intanto, dalla Francia, sembra non sfiorare lontanamente la questione Mexes e la sua condotta non proprio corretta. Infatti, il francese, potrebbe essere addirittura “premiato” dal tecnico Blanc con la fascia da capitano nella prossima sfida dei Bleus. Lo stesso Mexes ha provveduto a minimizzare la questione: “Non era niente di cattivo, ma sono cose che non si fanno. Anch’io però mi sono beccato qualche colpo, ma non ho detto nulla e non sono rotolato a terra”.
Tra le due società intanto, sembra essere iniziata davvero una “guerra fredda”, che difficilmente rientrerà dopo le polemiche e gli “insulti” reciproci scambiati tra dirigenti e allenatori. La notoria “alleanza”, soprattutto in chiave mercato, tra Milan e Juventus sembrerebbe, almeno per il momento, congelata e rimandata, nella sua riapertura, a data da destinarsi. Intanto al Milan sarebbe in atto la valutazione di un possibile ricorso per la squalifica del francese, non fosse altro che per i problemi enormi che colpiscono la difesa rossonera: Nesta e Bonera acciaccati, Yepes ancora negli Stati Uniti. Sempre in ottica squalifiche, sarà disponibile a tutti gli effetti Zlatan Ibrahimovic, pronto a tornare in campo dopo i tre turni di stop.
martedì 28 febbraio 2012
giovedì 23 febbraio 2012
Ibra salta la Juve: niente sconto sulla squalifica
Zlatan Ibrahimovic non potrà giocare la partita contro la Jucentus di sabato sera. La richiesta del Milan di ottenere uno sconto sulla squalifica di tre giornate a Ibra non è stata accolta, quindi lo svedese dovrà scontare l'ultima giornata proprio conro i bianconeri.
Ibrahimovic è inoltre coinvolto in guai giudiziari a causa del noto incidente con una giornalista di due giorni fa. Una settimana non proprio tranquilla per lui.
mercoledì 22 febbraio 2012
Ibrahimovic ferisce una giornalista con l'auto e se ne va
L'attaccante del Milan ne ha combinata un'altra e stavolta rischia anche la denuncia. A pochi giorni dal big match di S.Siro e l'atteso verdetto sulla sua squalifica, il fuoriclasse svedese si è reso protagonista di un incidente all'uscita di Milanello che ha coinvolto una giornalista. La ragazza ha provato a fare delle domande a Ibrahimovic allungando il microfono verso la sua Audi ma lo svedese ha tirato dritto con decisione ferendo la ragazza con lo specchietto retrovisore e in seguito non l'ha soccorsa. Testimoni affermano che la giornalista aveva un dito rosso e gonfio e che minacciava di denunciare Ibra per omissione di soccorso. In seguito è stata ricoverata all'ospedale di Tradate e secondo la Gazzetta dello Sport sarebbe intervenuta anche la polizia provinciale per ricostruire la dinamica. Fatto sta che esistono delle immagini di Sky, pubblicate sulla Gazzetta, che potrebbero essere molto rilevanti. Insomma, giorni sempre convulsi per lo svedese.
giovedì 16 febbraio 2012
Formula 1, la Mercedes nasconde qualcosa? Secondo Newey...
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| Adrian Newey |
Come annunciato poco fa vedremo la nuova monoposto Mercedes GP W03, pronta a gareggiare nel Campionato Mondiale di Formula 1 2012 durante i prossimi test che si terranno a Barcellona il prossimo 21 Febbraio. La Mercedes è in ritardo nella presentazione rispetto agli altrai Team e subito nascono idee e pareri crica la possibilità che la nuova monoposto possa nascondere parti, soluzioni e componenti estremamente interessanti. Anche Adrian Newey, direttore Red Bull è d’accordo ed afferma: “Presumo che vogliano nascondere qualcosa alla concorrenza; deve esserci qualcosa che può essere copiato abbastanza rapidamente; altrimenti non sarebbe arrivati così tardi per mantenere il segreto”.
lunedì 13 febbraio 2012
Alonso:"La F2012 è complessa ma risponde bene"
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| Fernando Alonso con la F2012 |
MARANELLO, 13 Febbraio – La Ferrari è tornata velocemente alla base dopo i test invernali di Jerez, che dopo un'iniziale difficoltà ha visto nel Day-4 Fernando Alonso dominare i rivali Vettel e Hamilton. «Le prime analisi confermano quanto era già emerso alla fine della giornata di giovedì: la F2012 è ancora da sgrezzare ma il potenziale c’è», si legge il un commento della Rossa. «E’ una monoposto complessa e con delle soluzioni nuove per la squadra, che richiedono un approfondito lavoro di ricerca della miglior combinazione possibile, un compito che è stato svolto per buona parte della sessione e che proseguirà ancora sia a Maranello che nelle prossime giornate di prove al Circuit de Catalunya. Del resto, lo si è visto bene anche dall’esterno: sia Felipe che Fernando hanno completato la maggior parte dei giri sulla pista di Jerez con la macchina piena di sensori per rilevare dati a velocità costanti, un lavoro specifico per conoscere il comportamento aerodinamico della vettura».
SVILUPPO ANCORA DA COMPLETARE – La prudenza del Cavallino è comprensibile: si tratta di un primo test preliminare e anche se la vettura F2012 ha totalizzato quasi 1200 km, è ancora presto per capire se potrà portare a Maranello il titolo mondiale. «E’ una vettura del tutto nuova, ci sono pochissimi pezzi di quella dell’anno scorso e ci sono tante cose innovative, frutto di una filosofia diversa rispetto al passato», ha spiegato Alonso, mostrando pregi e difetti della nuova vettura. «Ad esempio, il servosterzo: è nuovo e abbiamo lavorato tanto in questi giorni per sistemarlo e solo alla fine si sono cominciati a vedere i primi frutti. C’è molto da lavorare ma non è quello che ci spaventa. In questi giorni abbiamo fatto tantissimi giri soltanto per raccogliere dati, senza poter intervenire approfonditamente sull’assetto, quindi penso che, quando potremo farlo, migliorerà anche la prestazione. A Jerez non appena abbiamo fatto delle modifiche abbiamo avuto le risposte che ci attendevamo anche se è vero che il fatto che sia una monoposto più complessa dal punto di vista meccanico ed aerodinamico rende certe operazioni più complicate. Credo che a Barcellona, quando torneremo a provare in pista, la situazione sarà diversa e saremo preparati molto meglio rispetto a questo test, dove dovevamo soprattutto imparare a conoscere questa macchina. Anche per noi piloti c’è più da fare perché con tante cose nuove è ancora più importante dare le giuste risposte ai tecnici», ha commentato il pilota asturiano.
domenica 12 febbraio 2012
Inter battuto anche dal Bologna 3-0, Ranieri esonerato
Clamoroso al S.Siro. L'Inter torna a perdere in campionato e lo fa contro il Bologna.
E stavolta salta la panchina nerazzurra, stavolta quella di Claudio Ranieri. Fatale per il tecnico romano i gol di Di Vaio (doppietta) e Acquafresca.
A fine partita non s'è fatta mancare la dura contestazione dei tifosi, che chiedevano le dimissioni di Ranieri e persino del presidente Moratti. Quest'ultimo ha deciso: esonero per Ranieri.
Per il successore si fanno i nomi di Capello e persino di Blanc. L'Inter si prepara all'ennesima rivoluzione tattica.
sabato 11 febbraio 2012
giovedì 2 febbraio 2012
Parma, Crespo se ne va all'estero
L'argentino lascia il Parma per tentare un'avventura all'estero: per lui ci sono offerte da India, Cina, Stati Uniti e Qatar. Ma, una volta appesi gli scarpini al chiodo, tornerà in Emilia come dirigente.
Non è un addio, come non lo era stato dodici anni fa, quando Hernan Crespo aveva lasciato Parma per la prima volta, dando la svolta alla sua carriera da calciatore e firmando per la Lazio allora campione d'Italia. Non era un addio allora e non lo è nemmeno adesso. Ora che il Valdanito, con gli occhi lucidi, ha tenuto una conferenza stampa congiunta al presidente crociato Tommaso Ghirardi e all'ad Pietro Leonardi. Per salutare tutti e appendere virtualmente gli scarpini al chiodo. "Ho mantenuto la mia promessa - ha detto l'argentino - la mia carriera ad alto livello si conclude a Parma".
COMMOZIONE E SPERANZA - Poco più di due anni fa, nella stessa sala stampa del Tardini, Crespo si commuoveva per il ritorno a casa a dieci anni dalla partenza per Roma. Adesso, il tema è un altro - il suo addio alla maglia crociata - ma l'emozione è uguale. "Sono orgoglioso di essere seduto accanto a un grande campione - ha detto Ghirardi per rompere il ghiaccio - e sono orgoglioso anche di essere il presidente che lo ha riportato a Parma. Crespo è un campione, un uomo serio, con dei principi. Due anni fa gli ho detto che doveva restare qui a vita e anche adesso gli chiedo di restare nella nostra famiglia, quando avrà finito di giocare. Adesso avrà tempo per riflettere su cosa fare da grande e i nostri rapporti sono ottimi, anche se non c'è stato il giusto feeling con l'allenatore precedente (Franco Colomba, ndr). Vorrei solo che le trasmissioni tv evitassero di dire che è stato 'scaricato' o 'cacciato'. Questo è un addio ma anche un arrivederci. Crespo rappresenterà il Parma in Italia e nel mondo, aprirà nuove frontiere per sé e per noi. E quando deciderà di mettersi dietro una scrivania, qui troverà di certo un contratto".
NON E' UN ADDIO - Poi tocca a Crespo e l'emozione si fa ancora più tangibile: "Non è semplice spiegare i motivi per cui metto fine alla mia avventura a Parma e nel calcio ad alto livello. Ho dentro una grande tristezza e una grande nostalgia. Per due stagioni è andato tutto bene e ho risposto presente ad ogni appello. Ma adesso le cose sono cambiate. La squadra naviga a metà classifica e non ha bisogno di Crespo. Quindi io posso andare via sereno, consapevole che non faccio parte di questo progetto tecnico. Di proposte ne ho avute parecchie anche a gennaio e giugno, ma mi faccio parte adesso. Ora che non mi sento parte di questo progetto tecnico. Non volevo essere un peso. So cosa può significare Crespo in tribuna o Crespo in panchina. Poi voglio ancora divertirmi in campo. Ma la mia carriera ad alto livello si chiude a Parma. E, come avevo detto quando ero andato alla Lazio, questo non è un addio. Tornerò a far parte di questa famiglia, indipendentemente dall'incarico. E vivrò sempre a Parma. Ci rivedremo sempre in Piazza Garibaldi".
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| Hernan Crespo |
Non è un addio, come non lo era stato dodici anni fa, quando Hernan Crespo aveva lasciato Parma per la prima volta, dando la svolta alla sua carriera da calciatore e firmando per la Lazio allora campione d'Italia. Non era un addio allora e non lo è nemmeno adesso. Ora che il Valdanito, con gli occhi lucidi, ha tenuto una conferenza stampa congiunta al presidente crociato Tommaso Ghirardi e all'ad Pietro Leonardi. Per salutare tutti e appendere virtualmente gli scarpini al chiodo. "Ho mantenuto la mia promessa - ha detto l'argentino - la mia carriera ad alto livello si conclude a Parma".
COMMOZIONE E SPERANZA - Poco più di due anni fa, nella stessa sala stampa del Tardini, Crespo si commuoveva per il ritorno a casa a dieci anni dalla partenza per Roma. Adesso, il tema è un altro - il suo addio alla maglia crociata - ma l'emozione è uguale. "Sono orgoglioso di essere seduto accanto a un grande campione - ha detto Ghirardi per rompere il ghiaccio - e sono orgoglioso anche di essere il presidente che lo ha riportato a Parma. Crespo è un campione, un uomo serio, con dei principi. Due anni fa gli ho detto che doveva restare qui a vita e anche adesso gli chiedo di restare nella nostra famiglia, quando avrà finito di giocare. Adesso avrà tempo per riflettere su cosa fare da grande e i nostri rapporti sono ottimi, anche se non c'è stato il giusto feeling con l'allenatore precedente (Franco Colomba, ndr). Vorrei solo che le trasmissioni tv evitassero di dire che è stato 'scaricato' o 'cacciato'. Questo è un addio ma anche un arrivederci. Crespo rappresenterà il Parma in Italia e nel mondo, aprirà nuove frontiere per sé e per noi. E quando deciderà di mettersi dietro una scrivania, qui troverà di certo un contratto".
NON E' UN ADDIO - Poi tocca a Crespo e l'emozione si fa ancora più tangibile: "Non è semplice spiegare i motivi per cui metto fine alla mia avventura a Parma e nel calcio ad alto livello. Ho dentro una grande tristezza e una grande nostalgia. Per due stagioni è andato tutto bene e ho risposto presente ad ogni appello. Ma adesso le cose sono cambiate. La squadra naviga a metà classifica e non ha bisogno di Crespo. Quindi io posso andare via sereno, consapevole che non faccio parte di questo progetto tecnico. Di proposte ne ho avute parecchie anche a gennaio e giugno, ma mi faccio parte adesso. Ora che non mi sento parte di questo progetto tecnico. Non volevo essere un peso. So cosa può significare Crespo in tribuna o Crespo in panchina. Poi voglio ancora divertirmi in campo. Ma la mia carriera ad alto livello si chiude a Parma. E, come avevo detto quando ero andato alla Lazio, questo non è un addio. Tornerò a far parte di questa famiglia, indipendentemente dall'incarico. E vivrò sempre a Parma. Ci rivedremo sempre in Piazza Garibaldi".
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